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Storia dello sportswear

  • Eleonora Bonventre
  • 29 ott 2015
  • Tempo di lettura: 3 min

Lo sportswear è considerato il pricipale contributo americano alla storia del fashion design, sviluppato per soddisfare le esigenze dello stile di vita sempre più frenetico delle donne americane. Il termine è nato come un’espressione industriale che descriveva un’abbigliamento formale ed intercambiabile. Nel 1920 è diventato un termine popolare descrittivo di un abbigliamento casual indossato solitamente per eventi sportivi. Dal 1930 il termine è stato usato per descrivere sia diurne e serali mode di vari gradi di formalità che dimostrano questo approccio rilassato, pur rimanendo di uso appropriato per molte occasioni sociali o di lavoro.

Il termine può riferirsi anche all’Activewear, che è l’abbigliamento progettato specificatamente per i partecipanti in attività sportive.

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I primi designer sportswear sono stati associati più con i produttori di prêt- à-porter piuttosto che alle case di alta moda. I vestiti erano destinati ad essere lavabili e di facile manutenzione, con chiusure pratiche ed accessibili per consentire alla donna moderna, sempre più emancipata a vestire se stessa senza l’aiuto di una cameriera.

Mentre tutta la moda americana del 20° secolo era una copia di quella parigina , l’abbigliamento sportivo costituisce l’eccezione alla regola essendo un’invenzione del tutto propria.

PRE-1930

Lo sportswear era originariamente indicativo di un abbigliamento realizzato appositamente per lo sport. Uno dei primi stilisti specializzato nello sportswear è stato Jhon Redfern che già nel 1870 iniziò a progettare capi sartoriali per donne sempre più attive. I vestiti di Redfern, anche se destinati a specifica attività sportive sono stati adottati dai suoi clienti per essere per essere indossati ogni giorno e in qualunque momento della giornata.

Alcuni stilisti parigini del 20esimo secolo come Coco Chanel hanno creato modelli di alta moda che potrebbero essere considerati sportivi, anche se non erano esclusivamente designer di abbigliamento sportivo. Chanel così facendo ha promosso il suo stile di vita attivo, economicamente indipendente. Altri designer che all’epoca offrivano abbigliamento sportivo di fascia alta sono Jean Patou ed Elsa Schiapparelli.

——> Differenza tra sportswear americano e francese: mentre lo sportswear americano risultava molto flessibile, in contrasto i costosi capi couture sono stati prescritti per essere indossati in circostanze molto particolari. Mentre la moda Parigina era tradizionalmente imposta sul cliente indipendentemente dalla sua volontà, lo sportswear americano era democratico, ampiamente disponibile e ha incoraggiato l’espressione di sè.

1930-1970

I veri precursori dello sportswear emersero a New York prima della Seconda Guerra Mondiale. Claire McCardell è stata definita la più grande designer di abbigliamento sportivo americano. I suoi semplici vestiti pratici, definiscono il codice di abbigliamento americano, né formale né informale che si è imposto nel 1930-1940.

Molte dei primi designer sportswear erano donne. Un argomento comune era che le designer donne proiettassero i loro valori personali in questo nuovo stile.

Un grande punto di forza dello sportswear di questo periodo era il legame con i grandi magazzini come Dorothy Shaver of Lord e Taylor.

1970-2000

Nel 1970 avviene una grande rivoluzione dello sportswear introdotta da Geoffrey Beene, che incorporò elementi di abbigliamento maschile nei suoi rilassati abiti femminili. La sua predilezione per la stratificazione dei capi e gli elementi maschili sono ampiamente utilizzati dai primi progettisti del 21° secolo.

Nel 1970, Bill Bass fonda la propria compagnia progettando abiti da indossare giorno e notte e portando lo sportswear americano al più alto livello possibile.

Nel 1976 Zoran ha presentato la prima di una serie di collezioni realizzate in stile sportswear ma con tessuti di qualità più fine.

Marc Jacobs, ha configurato il suo marchio omonimo nel 1986 ed è rinomato per l’informalità sia per i vestiti da giorno che da sera. I designer sportivi del 20° secolo con il profilo più alto comprendono gli imperi industriali di Ralph Lauren, Calvin Klein, Donna Karan e Tomy Hilfiger, ognuno dei quali ha creato armadi distintivi per la donna americana con abiti in base alla moda ma indossabili, confortevoli e intercambiabili che combinavano praticabilità con lusso.

La maggior parte del disegno sportivo del 21° secolo segue le orme di questi designer.

Accanto a Jacobs e Zoran ci sono altri notevoli designer sportivi collocabili tra il 1980 e il 1990 come Isaac Mizrahi, che ha presentato la sua prima collezione nel 1987.

 
 
 

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